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Il 4 marzo scorso c’è stata in Santuario Conforti la Messa  mensile del GAMS


   
                                                                            La partecipazione



è stata discreta. Erano presenti gli studenti della teologia e diversi padri : Ermanno Ferro, Giò Gallo, Raffaele Zocchetta, Lele Cimarelli rettore della Casa Madre, Sergio Boscardin, Marco Campagnolo, Vito Scagliuso. Presidente Fabrizio Tosolini, rettore dello studentato. Diacono Pandri.








La Messa è iniziata con un canto missionario eseguito dagli studenti: “Siamo venuti da mille luoghi diversi, da mille strade diverse, in mille modi diversi……perché  il Signore ha voluto così.” 
Padre Fabrizio ha ricordato che in quel momento padre Renzo Larcher  che ci aveva salutato da pochi giorni stava volando                                                                             verso la sua nuova missione in Camerun.



Letture del giorno eseguite dal Gams (Carretti e Fochi) erano:
Ger 7,23-28
Salmo 94










L







Il canto al vangelo è stato  eseguito da tutta l’assemblea

Pandri ha proclamato il VANGELO  Lc 11, 14-23

Nell’OMELIA p. Fabrizio ha commentato le letture e il Vangelo:




Nell’OMELIA p. Fabrizio ha commentato le letture e il Vangelo:
Geremia è un profeta speciale che il Signore ha messo in mezzo al suo popolo come segno del fallimento del suo piano .   A tal punto che gli ordina di non sposarsi, di non avere figli proprio. Essendo segno della rovina di Israele sarà senza discendenti (tu sarai l’ultimo della tua famiglia, la morte regnerà su di te).
p. Fabrizio ricorda che Geremia viene portato a forza , (dagli ultimi rimasti in Palestina), in Egitto per scappare da Nabucodonosor     (“se venite via dalla terra la spada vi seguirà ovunque andiate – Ger 42,13 - ). Geremia fa cioè il contrario di Mosè che prende il popolo e dall’Egitto lo conduce alla terra promessa. Lui è deportato dalla terra promessa  in Egitto.

p. Fabrizio ricorda quello che Dio dice a Elia sul monte Oreb (1 Re 19) “Che cosa fai qui Elia?” perché sei scappato? La tua missione era al Nord e ora ti trovo qui in fondo, al Sud del Negheb in mezzo al deserto. Sei venuto in vacanza?
Elia si difende : “Là, la regina Gezabele mi vuol fare la pelle. Sono rimasto solo e mi vogliono togliere la vita”  e il Signore : “tranquillo, io mi sono riservato 7 mila uomini, tra quelli che non si sono piegati a Baal”  
Questa pagina così disperante in realtà è un segno di vittoria del Signore, perché se ci chiediamo dove sono finiti quelli che hanno tradito, la risposta è : sono spariti! Mentre Geremia c’è. Lui è rimasto!
Dal punto di vista storico se ci chiediamo : in mezzo a tanti gruppi che c’erano in Israele quanti sono rimasti? Chi ha portato avanti la storia della salvezza? E la risposta è : quelli rimasti, quelli che non hanno avuto paura e sono rimasti attaccati al loro Dio. Quelli che non si sono preoccupati di come andava la storia, la politica.
Così anche al tempo di Gesù : gli unici rimasti fedele di tanti gruppi sono stati i farisei che non hanno seguito gli eventi politici, si sono disinteressati di come andava la politica dei giudei o di come andavano i rapporti con i romani. Si sono detti : non dimentichiamo  di osservare la legge, viviamo per leggere la scrittura, viviamo per comunicare la parola del Signore. Se cambiano le vicende politiche tutto quello che rimane è la Parola del Signore e noi ci rivolgiamo a Lui. La storia si ripete.  Se dopo 2000 anni gli ebrei hanno conservato la loro identità è perché ci sono stati i farisei e se noi dopo 2000 anni ci rivolgiamo a Lui attraverso il Suo Vangelo lo dobbiamo a loro.
C’è un collegamento tra la prima lettura e il Vangelo.
Il demonio esce dal muto,  Gesù è offeso dai  farisei :  E’ per mezzo Belzebùl che scaccia i demoni!
Nel catechismo di Pio X il peccato più grave era quello che offende lo Spirito Santo,quello di impugnare la verità conosciuta. E qui sul demonio scacciato da Gesù  dicono che è azione del demonio. Peggio di così non si può! E lui spiega con umiltà  il perché non può essere opera del diavolo ma opera di Dio:  Se i vostri esorcisti scacciano il demonio e voi dite per opera di Dio, allora io che sono Dio e un Dio di prima classe,  a maggior ragione, …..perché non lo dite anche di me?
I vostri giudici saranno  questi esorcisti che accolgono la mia parola!
Voi potete avere tanti diritti, legittimamente, potete chiudervi davanti alla verità ma non potete chiudere gli occhi davanti al fatto che qualcuno ci crede. E questi sono i vostri giudici.
Giovanni nel suo prologo smentisce la pretese delle tenebre di poter vincere la luce . Qui Geremia vince perché c’è come luce. E così la Chiesa perchè continua ad esserci, continua ad invocare. La foresta continua a crescere.
La Parola di Dio di oggi è per noi un messaggio di consolazione e di incoraggiamento.
Le nostre preghiere, l’essere qui oggi. Il dolore che proviamo per il male del mondo, il nostro rivolgerci a Cristo…….  è la vittoria che vince il mondo. Con la nostra fede vinciamo il mondo direbbe Giovanni.
E’ arrivato a voi il Regno di Dio, la Chiesa. Non perché noi siamo la luce, ma perché lasciamo che la luce ci consumi come fa  lo stoppino della candela quando essa è accesa. Diamo anche noi alla luce qualcosa. Il Signore si nutre di noi, dà senso alla nostra vita, così diventiamo luce. Questo messaggio è missionario.
In  estremo oriente l’atteggiamento dei cristiani di fronte alla società è degno di attenzione: là c’è una specie di paradiso delle religioni, ci stanno tutte. C’è rispetto per tutte.
Noi invece abbiamo paura a mostrarci.. C’è una ragione molto missionaria: abbiamo paura di scandalizzare e siccome vorremmo proporre qualcosa che venga accolto, che faccia del bene, abbiamo paura di perdere la partita, quindi non la giochiamo .  
Invece dobbiamo partire pensando che non siamo noi a convincere le persone, ma il nostro compito è di mettere lì l’occasione per conoscere Cristo.
Ricordiamo che nel Vangelo è scritto che il Signore manda gli apostoli due a due dove sta per recarsi perché Lui viene dove è stato preceduto dall’annuncio. C’è distanza fra annunciatori e la Sua venuta. Anche di tanti secoli. C’è chi semina e chi raccoglie. Se noi siamo i seminatori della parola non possiamo pretendere di vedere il risultato, ma dobbiamo avere il coraggio di annunciarla. Noi siamo quelli che mostrano, che mettono gli ingredienti al fuoco di Dio che preparerà una torta buonissima..
Dobbiamo smettere di tacere. E’ ora di dire che chi ci sostiene è più forte di noi.
Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo (e questo è satana!)
Ciò che possiede è al sicura, ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via le armi nelle quali confidava (la menzogna, la paura) e ne spartisce il bottino…….e questo è Cristo il quale continuamente porta via a satana i suoi disertori.
 
Conclusione
Accogliamo questa parola del Signore come incoraggiamento a stare con Lui perché Lui è l’uomo più forte.
Dobbiamo rivolgerci a Lui, cercarlo e offrire, nelle occasioni che il Signore ci presenta, la testimonianza della nostra fede . Sentiamoci uniti ai missionari, sentiamoci sulla stessa strada, messi a lavorare nello stesso campo. C’è chi semina e c’è chi irriga.




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lettura della preghiere da parte di Paola

Canto offertoriale animato dagli studenti  :  Benedici o Signore questa offerta….  facci luce…
E processione offertoriale




Liturgia Eucaristica


Canto:
Offri la vita tua come Maria



 


Prima della benedizione finale la presidente Emilia ci dice qualche parola
La parola forte di oggi è CORAGGIO di testimoniare con la spiritualità di Conforti.
Quindi avanti!   non possiamo fermarci. Dobbiamo farci conoscere.
Ha ricordato padre Renzo che è partito anche lui con coraggio data l’età e le situazioni precarie che troverà.
Ha ricordato padre Ulisse che ci ha tenuto il mese passato un incontro di preghiera e  che ci ha ricordato che il Signore è amore e che ETERNA E’ LA SUA MISERICORDIA
Ringraziamento a Paola per il  lavoro   svolto
Ricorda la prossima gita, il prossimo appuntamento  per il 17 marzo

Paola ha letto qualche lettera arrivata dalla missione
Padre Gianni Magnaguagno dal Congo
Padre Andrea Facchetti
Padre Mario Menin

BENEDIZIONE FINALE



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