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NOTIZIE DEL QUARTO PIANO DELLA CASA MADRE 

31 MAGGIO 2018







E’ da tanto che non scrivo niente sulle ore trascorse al quarto piano della Casa Madre. E ci sarebbe tanto da raccontare!
Per me è il posto privilegiato dal Signore dove, paradossalmente, trionfa  la vita e quell’amore fraterno che facciamo fatica a riconoscere e sperimentare “fuori” nel frastuono delle nostre città. E’ pura grazia di Dio!.
Lassù in alto si fa palestra, terapia occupazionale, si gioca a carte, si festeggiano i compleanni, si riflette, si discute, si legge, si recitano le lodi del mattino, si fa l’adorazione del giovedì, si recita il rosario. Qualcuno di loro tiene conferenze , scrive articoli, presiede la Messa, confessa in Santuario, fa gesti di carità nei confronti dei confratelli. E tanto altro.
Lassù in alto ci sono dei padri che per patologie gravi sono costretti a consumare i pasti a letto, aiutati dai confratelli o da noi amici dei saveriani.
Su qualcuno di loro cerco di spendere qualche parola in più. Provo ad entrare con voi nel loro mondo, col massimo rispetto, con prudenza, in punta di piedi, perché la loro è una vita pur sempre molto dignitosa e degna di rispetto.







P. Mario è una persona silenziosa, riservata,ma attenta; parla con gli occhi e con i gesti, perché la  voce non c’è quasi più. Però  sa sempre cosa vuole.
Quando vado da lui, salutandolo gli faccio il segno della croce sulla fronte (come faccio con tutti).
Una volta, con fatica ha ripetuto su di me quel gesto benedicendomi con un filo di voce. Lo ha fatto da prete, perché si è preti per sempre, anche nella malattia .

Anche con p. Peppino sperimento il dono dell’amicizia. Ci vuole poco per renderlo felice.
Recentemente sono passata da lui mentre stava mangiando aiutato da Gildo e quando mi ha visto, io sorridente,  è scoppiato in una fragorosa risata e mi ha detto:  CIAO!!!!!
Poi ha iniziato a farmi  un gran discorso filosofico in chissà quale lingua. Visto che io lo incoraggiavo, mi ha fatto una carezza.


Con p. Pierino che,  ormai da molto tempo, vive sempre più nel suo mondo, qualche rara volta riesco a scambiare qualche parola . Durante questi colloqui le sue sono parole forse senza senso che lui pesca chissà dove.
Spesso, all’improvviso, guardandomi negli occhi,  mi fa un sorriso birichino come se fra noi ci fosse della complicità. E’ buffissimo!
Al pomeriggio , quando lo alzano,fa ginnastica con una specie di bicicletta che ha inventato per lui, p. Angel applicando dei pedali alla sua carrozzina. E’ uno spasso   guardare con quanto impegno pedala!

Quando venite in Casa Madre passate dal quarto piano!
C’è molto da imparare!

Con affetto. Paola   






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