GAMS-PARMA

LETTERA DELL'ESTATE 2022 PER GLI AMICI DEL GAMS IN MODO SPECIALE PER I PADRI AMICI SAVERIANI NEL MONDO

Paola Curti 0 mercoledì, luglio 06, 2022

lLETTERA APERTA <o:p> </o:p>

Parma, 4 luglio 2022<o:p></o:p>

<o:p> </o:p>

Carissimi/me,<o:p></o:p>

desidero
raggiungere tutti  per un saluto
fraterno.<o:p></o:p>

Questi,  in Italia, sono giorni assolati che tolgono
le forze soprattutto a chi sente il peso degli anni come me. <o:p></o:p>

Ma
non mi posso lamentare perché, nonostante qualche fatica, qualche acciacco, mi
sento amata concretamente e, soprattutto, continuo con costanza a volere,
vivere, sentire attorno a me il bene di coloro che, come voi, sono in cammino
sui passi del Signore Gesù che sempre ci precede.<o:p></o:p>

Non
voglio  soffermarmi sulle guerre,
violenze, catastrofi  incidenti che
deturpano  il mondo, ma suggerire e
suggerirmi, ricordare e ricordarmi di vivere le Speranze e la Pace che dormono,
senza dubbio,  nelle pieghe della vita di
ciascuno di noi.<o:p></o:p>

Dobbiamo,
con forza, in ogni momento, imparare, riconoscere e dare un nome ai doni dello
Spirito:<o:p></o:p>

amicizie,
gesti, relazioni, solidarietà, fratellanze, incontri, atti di bontà  ecc. che ci sorprendono continuamente.<o:p></o:p>

Dobbiamo
sentirci amati e amare sempre.<o:p></o:p>

<o:p> </o:p>

Buona
estate!<o:p></o:p>

<o:p> </o:p>

Paola
GAMS<o:p></o:p>

<o:p> </o:p>

<o:p> </o:p>

LETTERA DELL'ESTATE 2022 PER GLI AMICI DEL GAMS IN MODO SPECIALE PER I PADRI AMICI SAVERIANI NEL MONDO

l LETTERA APERTA Parma, 4 luglio 2022 Carissimi/me, desidero raggiungere tutti per un saluto fraterno. Questi, in Italia,...

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RACCONTO DELLA GITA 19/MAGGIO/2022

Paola Curti 0 AVVENIMENTI, GITE domenica, maggio 29, 2022

<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgcIhq7jzMkQk_pKlTJSxGWczeisikEJPresBgQ9N2yuvqfua-mjJ452B2dlfnwYPCPT1BCMDMRyAIOh3eGiiaMNJV2eFaiZtHHbzG8yxhTePoDzBhoQ0SUlBcDgqbGhMrs2ldtN0scMOYUwP0XBr4r031x4_bq4CjPI9W5Ta02p5zcAIPyg0AiriRVsQ" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="4000" data-original-width="3000" height="305" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgcIhq7jzMkQk_pKlTJSxGWczeisikEJPresBgQ9N2yuvqfua-mjJ452B2dlfnwYPCPT1BCMDMRyAIOh3eGiiaMNJV2eFaiZtHHbzG8yxhTePoDzBhoQ0SUlBcDgqbGhMrs2ldtN0scMOYUwP0XBr4r031x4_bq4CjPI9W5Ta02p5zcAIPyg0AiriRVsQ=w398-h305" width="398" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"> </div>Il
19 maggio scorso il GAMS ha finalmente 
realizzato , dopo la pausa del Covid, l’uscita tradizionale di un giorno,
 per festeggiare, insieme, l’anno di
incontri con i missionari saveriani.<o:p></o:p>Abbiamo
iniziato la nostra giornata con la Messa nella stupenda Basilica di San
Benedetto in Polirone. Dopo una breve pausa con assaggio dei prodotti locali,
abbiamo visitato, con guida, l’Abbazia che conserva ancora il fascino dell’arte
e cultura lasciata dalla presenza lungo tanti secoli dai frati benedettini.<o:p></o:p>Poi,
giunti a Mantova, abbiamo vissuto l’esperienza di una mini crociera  con pranzo a bordo, navigando nelle acque dei
laghi  del Mincio che abbracciano Mantova
dandole l’aspetto di una piccola Venezia.<o:p></o:p>La
nostra giornata è continuata con la visita guidata nella parte più antica  della città e poi, dopo una pausa di ristoro
in un bar di piazza Sordello,  dello
stupendo palazzo ducale dei Gonzaga, ricco di sale, saloni, giardini, cortili e
opere d’arte di artisti del periodo d’oro della loro signoria (Giulio Romano,
Rubens. Arazzi sui cartoni di Raffaello e 
la sala degli sposi del Mantegna , il più famoso artista di Mantova).<o:p></o:p>Un poco stanchi ma felici per la bella giornata passata
insieme siamo tornati a casa con ancora negli occhi le meraviglie viste e grati
al Signore per la bella esperienza di condivisione.  <o:p></o:p>

Parma 21/5/22<o:p></o:p>

RACCONTO DELLA GITA 19/MAGGIO/2022

Il 19 maggio scorso il GAMS ha finalmente realizzato , dopo la pausa del Covid, l’uscita tradizionale di un giorno, per festeggiare, ins...

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UNA SERA A CENA............................A CASA MIA

Paola Curti 0 AVVENIMENTI mercoledì, marzo 30, 2022

<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEj47DFRZTPKmpUUvj9uxGsUZ98QGYIJbBimswVCqadwv9wU0GMY2Z1NFB6NbLJO3x4ljeJbfZ79t7hRL-mUpWeyf6ekvWrm-m8fPhi0q2bH5yZsM9cKFgLcPF-LFkQKt7BjNdjestZrdqlBnaQy7d6upyZCbkVVmF8ooPfkZ9ocmcuK1NyMB4upTQRqxA" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="425" data-original-width="942" height="272" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEj47DFRZTPKmpUUvj9uxGsUZ98QGYIJbBimswVCqadwv9wU0GMY2Z1NFB6NbLJO3x4ljeJbfZ79t7hRL-mUpWeyf6ekvWrm-m8fPhi0q2bH5yZsM9cKFgLcPF-LFkQKt7BjNdjestZrdqlBnaQy7d6upyZCbkVVmF8ooPfkZ9ocmcuK1NyMB4upTQRqxA=w605-h272" width="605" /></a></div> IL 18 MARZO SCORSO GINA ED IO ABBIAMO FESTEGGIATO PUTRA LO STUDENTE INDONESIANO DELLA TEOLOGIA DI PARMA.LA TRADIZIONE VUOLE CHE SIA IL RETTORE (PADRE MAURO) AD ACCOMPAGNARE A CASA MIA  I NUOVI ARRIVATI,  PER  FARE LE PRESENTAZIONI UFFICIALI ATTORNO ALLA TAVOLA . ECCEZIONALMENTE E GIUSTAMENTE QUEST'ANNO SI E' AGGIUNTO PADRE ADILI CHE  DA POCO E' VICE RETTORE, EX STUDENTE, E UN CARO VECCHIO AMICO CHE NON POTEVA MANCARE. NELLA FOTO RICORDO DELLA BELLA SERATA CI SIAMO TUTTI.A ME NON RESTA CHE RINGRAZIARE CON LA SPERANZA CHE ARRIVINO TANTI ALTRI GIOVANI ... E FUTURI MISSIONARI SAVERIANI.IL GAMS GRUPPO AMICI MISSIONARI SAVERIANI  PREGA E LAVORA  PER TUTTI LORO. PAOLA       .

UNA SERA A CENA............................A CASA MIA

IL 18 MARZO SCORSO GINA ED IO ABBIAMO FESTEGGIATO PUTRA LO STUDENTE INDONESIANO DELLA TEOLOGIA DI PARMA. LA TRADIZIONE VUOLE CHE SIA IL R...

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FARSI CURARE DAI MALATI

Paola Curti 0 INCONTRI, MESSA venerdì, febbraio 11, 2022

FARSI CURARE DAI MALATI<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhTsNhNEt--Uo_v3y0pU7y07Bm9C1qERjrg6jQwJKXKL3iEeczVQPEKZ6RdBwyuizCHljOzgmqQe8_N88pM82EWAbO8n7fpem58GrqlIy9g_9WDNuqQqHwHrfUpNzYicH2ywsZBgz4RycsCuiUA9JhYhrQMbdF1ItkEsM7nCIEwMCgDwaxezHP2LJkxVw" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="515" data-original-width="707" height="233" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhTsNhNEt--Uo_v3y0pU7y07Bm9C1qERjrg6jQwJKXKL3iEeczVQPEKZ6RdBwyuizCHljOzgmqQe8_N88pM82EWAbO8n7fpem58GrqlIy9g_9WDNuqQqHwHrfUpNzYicH2ywsZBgz4RycsCuiUA9JhYhrQMbdF1ItkEsM7nCIEwMCgDwaxezHP2LJkxVw" width="320" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"> <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"> </div></div>In occasione della XXX
Giornata del malato, volentieri pubblichiamo questa riflessione del nostro
confratello, Dott. Gildo Coperchio. È stata condivisa il 3 febbraio
2022 durante la messa del GAMS (Gruppo amici dei Missionari Saveriani), a Parma,
nel santuario San Guido M. Conforti. Come spiega lo stesso autore, “sono
considerazioni nate sul campo di battaglia, o meglio di missione, soprattutto
quando, uscito dal Fatima Hospital (a Jessore, ndr), ho trovato ospitalità
nella missione di Chuknagar, ritrovandomi così ad essere un medico di
villaggio”.<o:p></o:p>

<div style="text-align: justify;"> </div><div> </div><div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEj9bFPaPAFFTBk5zoI4h5LdfKbI_JyOFuzgI3d2N_B2YbTijuDa3ubHsS2qV0dNNIrPJDYaQLYGzeksaC76VjDd12zaVgxRVy56j8m-4OdpnTKx2vBvLNHzSavkXM44p19Eps1Qo6yQRobMcjIQjOMgK7SfH7gkjyisA8RpdFz8mPbbct4H72MEQc4NqQ" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="632" data-original-width="985" height="205" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEj9bFPaPAFFTBk5zoI4h5LdfKbI_JyOFuzgI3d2N_B2YbTijuDa3ubHsS2qV0dNNIrPJDYaQLYGzeksaC76VjDd12zaVgxRVy56j8m-4OdpnTKx2vBvLNHzSavkXM44p19Eps1Qo6yQRobMcjIQjOMgK7SfH7gkjyisA8RpdFz8mPbbct4H72MEQc4NqQ" width="320" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"> </div><p class="MsoNormal" style="background: rgb(238, 237, 227); line-height: normal; margin-bottom: 15.0pt; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 30.0pt; margin: 30pt 0cm 15pt; mso-outline-level: 3;">Letture: 1Re 2,1-4.10-12; Mc 6,7-13<p class="MsoNormal" style="background: rgb(238, 237, 227); line-height: normal; margin-bottom: 15.0pt; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 30.0pt; margin: 30pt 0cm 15pt; mso-outline-level: 3;">“I giorni di Davide si
erano avvicinati alla MORTE”.

L’inizio della prima
lettura mi ha riportato indietro al lontano 2008 quando avevo lasciato il
Bangladesh per iniziare il mio impegno, qui nella Casa Madre, al IV
piano. La morte di Davide richiama la MORTE con
la M maiuscola: un argomento scottante, mitigato dalle ultime righe
della lettura: Davide si addormentò con i suoi padri.<o:p></o:p>

In occasione della XXX
Giornata del malato, volentieri pubblichiamo questa riflessione del nostro
confratello, Dott. Gildo Coperchio. È stata condivisa il 3 febbraio
2022 durante la messa del GAMS (Gruppo amici dei Missionari Saveriani), a Parma,
nel santuario San Guido M. Conforti. Come spiega lo stesso autore, “sono
considerazioni nate sul campo di battaglia, o meglio di missione, soprattutto
quando, uscito dal Fatima Hospital (a Jessore, ndr), ho trovato ospitalità
nella missione di Chuknagar, ritrovandomi così ad essere un medico di
villaggio”.<p class="MsoNormal" style="background: rgb(238, 237, 227); line-height: normal; margin-bottom: 15.0pt; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 30.0pt; margin: 30pt 0cm 15pt; mso-outline-level: 3;">Poco prima di tornare
dal Bangladesh, mi domandavo che cosa potessero pensare della morte i
confratelli ammalati, anziani che avrei incontrato al IV piano. Un piano che
aveva la fama di essere “la porta del Paradiso”.Era il periodo in cui,
in linea con il pensiero cosiddetto moderno, della morte quasi non si voleva
parlare, anzi non si doveva parlare, doveva essere tenuta lontano dalla mente,
dal cuore, dal pensiero…  La morte fa paura. Si cerca, così, di esiliarla
nell’oblio.<o:p></o:p>Eppure, quando un
giorno con il P. Pellerzi avevo pronunciato sommessamente la parola ‘morte’, mi aveva ringraziato di averlo fatto. Così non mi meravigliai quando, un
mattino di Gennaio del 2009, in cappella Martiri, dopo il versetto introduttivo
della preghiera delle lodi, si era accasciato su una sedia “amorevolmente
abbracciato dalla morte” nella sorpresa, incredulità, e direi anche invidia dei
confratelli che erano presenti. O Dio vieni a salvarmi. Signore vieni
presto in mio aiuto, aveva appena
pregato.  E il suo Signore era venuto.<o:p></o:p>Dal testo del Vangelo,
vi propongo il versetto finale: Ed essi, gli apostoli, partiti
proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano demoni, ungevano con olio
molti infermi e li guarivano. Convertirsi, “a” o
“da che cosa?”  Leggevo molto tempo fa che non c’è guarigione senza
conversione. Che sia questa la conversione proclamata dagli apostoli?<o:p></o:p>Non so dirvi se,
essendo medico, il mio operare sia stato guidato da questo sapore evangelico;
avevo letto tante volte nel Vangelo del Cristo che camminava per le strade
della Galilea annunciando il Regno di Dio… con le sue parole di consolazione,
di promessa, di speranza e con le sue opere, soprattutto con la guarigione dei malati.<o:p></o:p>Mi nasce così spontanea la domanda: come è stata e come è oggi la nostra
missione?  Come annunciamo noi il Regno di Dio?<o:p></o:p>Troppo spesso pensiamo
di essere noi i salvatori del mondo... pensiamo di avere la parola magica, gli
interventi più appropriati e dimentichiamo in questo modo che ciò che più conta
è il non cedere alla tentazione del fare cose grandiose ad ogni costo. Una attività che ci assorbe al punto di non aver più tempo nelle
nostre giornate per fare ciò che leggiamo di Gesù nel Vangelo di Marco: abbracciare i
bambini (Mc 9,36; 10,16), toccare le lingue dei sordomuti (Mc 7,33), mettere la
saliva sugli occhi dei ciechi (Mc 8,22); provare simpatia (Mc 10,21), delusione
(Mc 10,23), incoraggiamento (Mc 10,27).  Ovviamente non siamo
super-uomini, abbiamo dei limiti: non riusciamo a fare miracoli, e quando ci
riusciamo è solo quando ci crediamo veramente (Mc 6,5); non conosciamo che cosa
ci aspetta; e a volte gridiamo pieni di paura sentendoci abbandonati: "Dio
mio, Dio mio".<o:p></o:p>Eppure questo è il Vangelo. E così capita che nel momento in cui
accettiamo di ungere con olio gli infermi e questi guariscono, noi stessi, increduli, ce ne meravigliamo.<o:p></o:p>Come Cristo, anche noi
siamo chiamati ad amare (Mc. 9, 36; 10, 16; 10, 21-22) e a soffrire non solo
fisicamente ma anche moralmente (Mc. 14, 32-42). Siamo chiamati ad aprirci a
tutti, anche alle persone che, umanamente parlando, non meritano come i
peccatori e i pubblicani, i lebbrosi (Mc. 2, 15), come quelli che ci guardano
con disprezzo, che ci sfruttano, che parlano male di noi, che ci perseguitano.
Come Gesù siamo chiamati ad ammaestrare (Mc. 10,1) alla vera speranza, alla
vera fede, al vero amore…, alla serenità.<o:p></o:p>Devo confessare che in
Bangladesh ho imparato a leggere le pagine del Vangelo sui volti della gente
che incontravo negli ambulatori, sui pullman, per le strade, nelle lunghe file
di pazienti che mi aspettavano nel villaggio.  In molti mi facevano
domande, ma che cosa potevo insegnare? Cosa potevo dare oltre alle medicine e a
qualche moneta?<o:p></o:p> <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjRlRo3CRLsw1kn_096tNusyILC77EthhHlIh8-xgPC1XN8RgQxStyayD3d9uOacxyNadtaJB3WQ3Doxq4ARkqBGdxfldndwPcBdSm-CNxV7ABu_HiwwgFD-XDK9bWa8ecqOyJnAYQ0hu60eYOgSH2iD8SOzUruud8aNcpAsoJKbAzYMdg9gG1bxtE45g" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="1600" data-original-width="1208" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjRlRo3CRLsw1kn_096tNusyILC77EthhHlIh8-xgPC1XN8RgQxStyayD3d9uOacxyNadtaJB3WQ3Doxq4ARkqBGdxfldndwPcBdSm-CNxV7ABu_HiwwgFD-XDK9bWa8ecqOyJnAYQ0hu60eYOgSH2iD8SOzUruud8aNcpAsoJKbAzYMdg9gG1bxtE45g" width="181" /></a></div> </div> Ho scoperto con fatica
che per rispondere, per ammaestrare, dovevo convincermi
davvero che la cosa più importante era continuare a sedermi sugli scalini di un bungalow per ascoltare con pazienza e
serenità, senza fretta coloro che
cercandomi volevano da me una guarigione miracolosa, la certezza di un figlio
che aspettavano da anni, la sicurezza che per il bimbo che stava per nascere
non ci sarebbero stati problemi, una soluzione ai tanti infiniti problemi di
una vita giocata per la sopravvivenza (“oggi mia madre non ha fatto il
mercato”…).<o:p></o:p>I miei pazienti mi
ripetevano ciò che tante volte avevo letto nel Vangelo: fa che io veda...; se
tu vuoi, mio figlio, mia figlia guarirà...; se tu mi tocchi io sarò guarito. Sì, è successo anche a me che qualcuno prendesse la mia mano perché lo
toccassi. In quei momenti ti senti piccolo, piccolo. Solo così ho cominciato a capire il Vangelo, ho cominciato a sentirne il
sapore come di qualcosa che si conosce perché lo si sta vivendo.<o:p></o:p>E non importa se in
tutto questo rimangono i dubbi, le difficoltà, i continui e mai conclusi
tentativi per una vita che non sia mascherata da troppe belle parole,
finalmente libera dal frutto delle passioni come il desiderio, la paura,
l'insicurezza, l'ingordigia, l'orgoglio, la vanità. La missione è questo
cammino; il Vangelo era ed è ancora oggi scomodo, scomodo non tanto per coloro a cui lo annunciamo quanto per noi che ne
siamo gli annunciatori.<o:p></o:p>Credo sia questo anche
il succo del discorso che il Papa ha voluto proporre per la giornata del malato
di quest’anno: “Quando si riduce la
fede a sterili esercizi verbali, senza coinvolgersi nella storia e nelle
necessità dell’altro, allora viene meno la coerenza tra il credo professato e
il vissuto reale”.<o:p></o:p>E nel cammino della vita scopri così, con sorpresa, che non sei tu ad aver
guarito i malati ma sono i malati che hanno guarito te.<o:p></o:p><p align="right" class="MsoNormal" style="background: rgb(238, 237, 227); line-height: normal; margin-bottom: 15.0pt; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 15.0pt; margin: 15pt 0cm; text-align: right;">Gildo Dott. Coperchio sx 
Missionario saveriano<o:p></o:p>

FARSI CURARE DAI MALATI

FARSI CURARE DAI MALATI I n occasione della XXX Giornata del malato, volentieri pubblichiamo questa riflessione del nostro confratello, Do...

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