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IL GAMS SI RACCONTA CON UNA NUOVA INTERVISTA 


Conobbi i padri Saveriani, o, per meglio dire, personalmente, per mezzo di Padre Silvestro Volta. Avevo letto un suo libro che mi colpì particolarmente: Gengiscan ritorna. Ebbi poi occasione di conoscerlo di persona un giorno che venne a trovare il direttore di un Istituto della Facoltà di Medicina, all’ Ospedale Maggiore, dove io lavoravo come funzionario contabile. Padre Silvestro era amico del mio direttore. Diventammo subito amici. Era impossibile infatti non diventare amici di P. Silestro. Mi raccontava della sua vita. Era nato a Rivarolo Mantovano (diocesi di Cremona), dal seminario di Cremona a 19 anni (nel 1929) era entrato nell’Istituto saveriano di Parma accolto personalmente da mons. Conforti. . Fu ordinato sacerdote nel 1934. Nell’Istituto studiò e si laureò in medicina e chirurgia. Mi faceva vedere le fotografie dei suoi scheletrini, come li chiamava lui. Mi parlava di quando, missionario medico in Cina, fu cacciato dai comunisti di Mao nel 1951. Delle sue missioni in Sierra Leone, nell’Africa Occidentale, dove c’era bisogno di un medico in un ospedale appena fondato, dei suoi ripetuti attacchi di malaria che lo costrinsero a tornare in Italia. Poi in Congo, Tanzania e nell’Amazzonia Brasiliana. Incominciai così a frequentare l’Istituto, o meglio la Basilica per la S. Messa e la confessione. Ero molto giovane e, dopo la sua morte, inaspettata, nel 1979, i casi della vita mi condussero per altre strade. Mi avvicinai così alla famiglia francescana e l’8 dicembre del 1998 feci la professione solenne nell O.F.S. Il mio ministro era Claudio Salvadori, padre di Carlo Salvadori. Frequentando la casa di Claudio Salvadori conobbi Carlo, giovane allegro, cordiale…e poi?...Poi lo ritrovo missionario saveriano!   Dall’anno 2000 all’anno 2006 mi trasferii a Lagrimone e precisamente a condurre la casa di preghiera “Casa del Padre” per conto delle sorelle Clarisse. Lì ebbi modo di conoscere P.Viotti, P. Silvio e tanti studenti che ogni anno venivano a fare una giornata di ritiro. Alle 10, dopo la prima meditazione dalle monache, venivano su alla Casa del Padre per la colazione che io preparavo loro. Dopo la seconda meditazione tornavano per il pranzo da me preparato. Erano belle giornate dove c’era anche tanta allegria con gli studenti su alla casa. Tornata a Parma per ragioni familiari ripresi ad andarmi a confessare dai saveriani. P. Silvio, P. Viotti, P. Gugliotta (che è deceduto) ed ora p. Vito.
Come conobbi il GAMS? Un giorno, la Giovanna Bonvicini, anch’ella professa O.F.S., mi parlò del GAMS. Mi meravigliai con lei perché non me ne parlò mai prima di allora (meglio tardi che mai!). Ne fui subito attratta ed aderii con grande entusiasmo. Cosa mi ha attirato di più di questo gruppo? Da francescana  la grande famiglia, lo stare insieme, pregare insieme, l’amore reciproco fra noi del GAMS, gli studenti, tutti i padri saveriani della casa e dei missionari in giro per il mondo che sento fratelli! Ed è bellissimo. Non voglio dimenticare i padri ammalati del quarto piano ai quali mi sento particolarmente vicina. Nulla vorrei cambiare. Avanti così, con tanto AMORE perché l’Amore tutto vince e tutto può!

Roberta Bruni 

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