RIFLESSIONE SULLA QUARESIMA 2016
E' iniziata la Quaresima e io mi sono domandata
quale sia, in questo tempo, in questo anno di Giubileo, nella verità, il mio "desiderio più profondo, tanto da essere disposta a farlo mio e a pagarne le conseguenze" (Semeraro)
Mi sono detta: ho due o tre possibilità.
· Posso continuare a fare resistenza all'amore
e vivere nell’egoismo
oppure
·
Posso scegliere, nella libertà, di dimenticare
un po’ me stessa e di amare il mio prossimo in Cristo
o
·
Posso anche digiunare, ma per chi? Per me o per
l’altro?
Il
Signore mi insegna che se scelgo di seguire Lui, devo andare oltre il mio
egoismo, devo essere più prossima agli altri, devo condividere come Lui.
Mi
insegna che se scelgo Lui devo servire.
Quindi,
non è indispensabile o sufficiente soltanto astenersi dal cibo, ma devo
finalizzare, incarnare il digiuno e
le mie azioni.
Tenterò,
allora, ogni giorno , di amare o di
perdonare in una situazione concreta.
Credo
che questo sia ciò che il Signore desidera di più da me.
Mi
è venuto da pensare ai “fioretti” che facevo da piccola e, a volte, con un
pochino di fatica.
Oggigiorno
sono ridicolizzati. A torto o a ragione?
Si
trattava di scegliere a cosa rinunciare e nella scelta c’era una disponibilità
personale, ma sotto, sotto c’era anche indirettamente lo “zampino” di mamma e papà che conoscevano bene le mie debolezze
e che con la loro vita mi ammaestravano ogni giorno.
Se
io oggi sono capace di dare me stessa in tempo, forze, tenerezza, aiuto
materiale o altro, rinunciando a qualcosa, morendo un po’, forse il mio
desiderio, a volte piccolo,piccolo, a volte più deciso risale ad allora.
Almeno
credo che in parte sia così.
Le
cose buone come l’amore, non vanno mai perdute e ce le ritroveremo tutte.
Chiediamo,
in questo tempo, al Signore di venire alla nostra mensa per spezzare assieme il
pane della vita e, nella Pasqua, risorgere con Lui.
Buona
Quaresima.
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