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Padre  ANDREA FACCHETTI
CI HA INVIATO  NOTIZIE DALLA SUA MISSIONE IN MONZAMBICO 


IL NOSTRO AIUTO HA RAGGIUNTO IL SUO SCOPO. 




Cari amici e care amiche,
vi spero bene. Qui bene, all’inizio di questo tiepido inverno africano.

Alla fine di marzo, in seguito alle conseguenze del ciclone e dell’alluvione che avevano colpito la nostra regione, scrivevo una lettera dettata dall’emergenza. Questa, invece, è una lettera dettata dalla gratitudine.

Dopo l’appello inviato, la risposta è stata al di sopra di quanto ci saremmo aspettati. Molti hanno sparso la voce ad amici o conoscenti, c’è chi ha organizzato una pesca di beneficenza, chi per la festa di compleanno ha chiesto di non fare regali ma inviare un aiuto alla nostra gente. Davvero la generosità è stata grande. Un caro amico di nome Mario, un uomo libero, chiamerebbe tutto questo “contributo di umanità”. Sì perché ci sono tante persone che, senza fare rumore, nel loro piccolo, fanno del loro meglio per lasciare questo nostro mondo pazzo e meraviglioso un po’ migliore di come l’hanno trovato. Contributi di umanità, appunto.

La cosa più urgente era la semente di granoturco, poiché l’alluvione aveva sommerso i campi ormai pronti per il raccolto. Come farla arrivare? Per quasi due mesi, infatti, abbiamo avuto le strade interrotte su tutti e tre i lati che conducono a Charre. L’unica alternativa era il treno che arriva alla stazione di Mutarara, a 13 km da Charre. La linea ferroviaria è stata ristabilita nel giro di un mese. Così il 19 di aprile, alle 3 e mezzo del mattino, dopo 320 km di rotaie sono arrivate 5 tonnellate di semente. La sera, scrivevo sul diario: «In piedi dalle due del mattino. Finalmente, dopo una settimana di ritardo, è arrivata la semente. C’è Dio in quei sacchi, c’è Dio in quei vagoni, c’è Dio nel cuore generoso di chi ci dà una mano, c’è Dio nel sorgere del sole al mattino alla stazione. Poi l’Eucaristia qui in casa, con il ritornello del salmo di oggi “Il povero grida e il Signore lo ascolta”. C’è Dio anche nelle coincidenze».

Siamo così riusciti a distribuire la semente a 1000 famiglie. Abbiamo aiutato e stiamo continuando ad aiutarne altre 1200 con beni alimentari. La gran parte sono anziani, poveri o ciechi. Fino ad ora abbiamo utilizzato una parte dei contributi di umanità che abbiamo ricevuto. Quello che rimane verrà utilizzato per comprare altri beni alimentari, perché questo sarà un anno difficile: dopo il ciclone praticamente non è piovuto e il raccolto sarà molto scarso. Inoltre stiamo aiutando e continueremo ad aiutare alcuni anziani e famiglie povere nella ricostruzione della loro capanna o casetta.

A tanti ho scritto ringraziando. A molti non sono riuscito e chiedo scusa. Di tanti altri non ho l’indirizzo. Con queste parole desidero raggiungere tutti quanti ci hanno dato una mano. Grazie per il vostro contributo di umanità. Sappiate che prima di distribuire la semente o gli alimenti, abbiamo pregato, ringraziando Dio e chiedendoGli di benedire chi, dall’altra parte del mondo, pur senza conoscerci, ci stava aiutando. E il grazie e la benedizione dei poveri valgono certo di più del grazie e della benedizione di un prete.

Un caro saluto e un abbraccio fraterno.

Charre, 7 luglio 2023
p. Andrea








 

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