MESSA MISSIONARIA
lettura del Vangelo del giorno Mc 6,7-13
I
TANTI VOLTI DELLA MISSIONE E LE LETTERE CHE ABBIAMO RICEVUTO
AMORE Francesco da Manila Filippine
Sono
rimasto in ginocchio davanti a Mervil, uno dei nostri bimbi affetto da paralisi
cerebrale neurologica. Non potendo parlare, con un grande sorriso e con un
immenso sforzo ad allungare le braccia riuscì a raggiungere il mio volto. Nessuna
distanza. Finalmente un vedersi e un vedersi alla stessa altezza, un abbassarsi,
il mio, per farlo sentire forte, grande e la sua mano tesa verso i miei occhi, come a chiuderli
e benedirli, come a invitarmi ad aprirli, a risvegliarmi. D’improvviso ha
spinto senza poter controllare i movimenti, il dito nel mio occhio così ho
iniziato a vedere tutto capovolto.
E
intanto Mervil rideva felice di avermi finalmente aperto gli occhi.
AMICIZIA Carlo da Parigi
Ero
accolto da un’amica, Sabine, con la quale ho condiviso due anni di missione a
Douala, ma in fondo il Signore aveva pensato per me un gruppo più grande di
persone ad accogliermi che, alla fine, sono diventate una famiglia. Ho passato
un bellissimo week-end: incontri, dialoghi, preghiera, pasti fraterni. Sono
pieno di gratitudine per questo paese che mi accoglie.
OBBEDIENZA Filippo da Parma
Dopo
aver lasciato Tavernerio a fine agosto, faccio ora parte della comunità della
teologia internazionale di Parma . Ringrazio il Signore per i fratelli, le
sorelle, gli amici e le amiche che ho incontrato in ogni comunità e territorio
dove ho avuto la gioia di vivere.
Se
pur sostenuto da un grande entusiasmo riconosco che, come avviene sempre ad
ogni cambio e all’inizio di un nuovo servizio, ho incontrato fatiche e
difficoltà; il Signore, tuttavia, non mi fa mancare il suo sostegno nella gioia
e nella certezza che in lui tutto questo si può trasformare in occasione di
crescita e di apertura.
DONO Marcello da Parma
Ecco
l’augurio di un Buon Natale 2017 che
vorrebbe unire gli auguri di noi tutti della Casa Madre dei Saveriani. Siamo
una comunità di una trentina di Padri,provenienti dall’Africa, dall’Asia, dalle
Americhe. Siamo anziani, ma vogliamo vivere il nostro “essere missionari” fino
a quando il Signore ci chiamerà per altri compiti.
FATICA Andrea
dal Mozambico
Il
venerdì esco di casa all’alba per tornare la domenica all’ora del tramonto.
Così da luglio a ottobre, un fine settimana ogni due. Ci si abitua a guidare su
strade sterrate pessime, dormire per
terra in capanna, mangiare con le mani quello che offre la gente, lavarsi con
un secchio d’acqua e un bicchiere al chiaro di luna. Si ascolta molto: i
problemi, le speranze, le sconfitte, le paure e i punti di forza del cuore
umano o di una comunità. Si canta, si balla,
si suona il tamburo, si prega, si battezza, si benedice nel matrimonio l’amore
di una donna e di un uomo. Si racconta quello che raccontava Gesù, perché si è
fermamente convinti che questo possa rendere più umana e più bella la vita e
possa trasformare il nostro mondo.
Signore,
sull’esempio dei primi apostoli e oggi dei nostri amici saveriani che ti
affidiamo, aiutaci ad imitare il loro stile di vita.
Signore, rendi grande la tua Chiesa, ricolma della Tua
Grazia tutti i popoli della terra.
PREGHIAMO
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