STRALCI DI LETTERE ARRIVATE DAL MONDO
2015 - 2
2015 - 2
p. Giuseppe Holliston USA 09/12/15
HI! Paola,
Prima di
tutto grazie per il tuo messaggio propizio (regalo per la riflessione di
Avvento)... pensiero... e preghiera... spero che questa mia ti trovi bene,
nella salute e nella pace. Sono un po' in ritardo con questo mio messaggio ma
come sempre meglio tardi che mai...
Ieri e'
iniziato l'Anno Santo... dati i tempi in cui viviamo (come dici tu) una
scelta profetica. Non ti sto' a raccontare le varie stupidaggini che diverse
persone e personalità politiche stanno seminando in giro. Stiamo passando
attraverso un periodo dove la sapienza non e' più di casa... un periodo dove
slogan quasi mai basati su fatti concreti sono seguiti di più dei fatti
reali. Il passatempo di molti e' diventato seminar zizzania... Ed e' in questo
contesto che l'Anno Santo cala proprio a pennello.. Possa il Signore donarci la
sapienza del cuore in modo da poter guardare al mondo e ai nostri fratelli e
sorelle con gli occhi di Dio Padre di misericordia... Paola, buon
cammino. Connesso con la celebrazione per l'Anno Santo, da domenica
prossima inizieremo una serie di incontri mensili centrati sulle beatitudini
come cammino di misericordia. A questi incontri mensili abbiamo
invitato diverse persone o organizzazioni NGOs che in modo concreto e
attraverso il loro impegno rendono la misericordia reale e
visibile. Speriamo che questo tipo di incontri ci aiutino
a concretizzare questo anno di grazia.
Altre novità da condividere al di la' di tutte le attività connesse con
l'Avvento ed il Natale abbiamo dato, questa domenica passata, il benvenuto a p.
Antonio Senno che e' stato destinato a questa comunita' di Holliston. Forse lo
hai incontrato a Parma... un'altro dono a questa comunita'...
Come vedi ti mando alcune foto fatte dopo l'agape con le sorelle saveriane
durante il Thanksgiving Day... Un bell'evento di famiglia.
A Thanksgiving le sorelle con noi... e a Natale noi con le
sorelle....
Paola, per
ora questo e' tutto. Quando puoi, fammi sapere della situazione dei nostri
confratelli ammalati. Una preghiera per tutti loro.
Stammi bene... un forte abbraccio e come sempre in unione di preghiera.24/04/2015
p. Matteo Indonesia Mentawai
24/04/2015
Carissima Paola,
come va? E' un po' che non ci sentiamo. Scusami se non ho risposto alle
tue emails. Non so se cercare una scusa o chiedere scusa senza
giustificarmi.
Qui da noi tutto bene. Sono un po' preso da tante cose, come al solito.
La novita' e' che finisco il mandato come formatore il mese di giugno.
un po' piu' esotiche di quelle che posso farti avere da Jakarta.
Non dimenticarti di pregare per me e salutami tanto il GAMS.
Un abbraccio Matteo
03/12/2015 VISITA AL VILLAGGIO DI MATOTONAN
Carissima Paola,
Su suggerimento di p.
Fabrizio, ti scrivo una piccola esperienza vissuta nei giorni scorsi.
A causa di un imprevisto
un padre non era riuscito a visitare la comunità di Matotonan di domenica. Per questo ci siamo accordati perché andassi io a
celebrare la messa il martedì successivo. Programma: messa, battesimi, prime
comunioni e matrimoni… Visti questi impegni, non si poteva rimandare ulteriormente!
In ogni modo, martedì il
viaggio da Madobak a Matotonan è molto Tranquillo. Piove, anche se non molto
forte. Passo davanti alle case nei vari villaggi. La gente si stupisce a
vedermi camminare da solo in quell’ambiente. Molti non mi conoscono ancora,
perché sono ancora nuovo da queste parti. Si chiedono come mai questo turista
straniero vada in giro sotto la pioggia, per giunta a piedi. Solo quando mi
presento e dico di essere il prete, tutti finalmente ne capiscono il motivo.
Arrivato in prossimità di
Matotonan, una moto mi viene incontro. E’ un responsabile della comunità cristiana
che mi accompagna nell’ultimo tratto, regalandomi un po’ di sollievo.
Dopo i convenevoli, un bicchiere
di caffè (molto diluito), facciamo i preparativi per la messa, soprattutto
quelli burocratici: bisogna controllare i dati dei battezzandi e dei candidati
al matrimonio. Non tutto è chiaro ma… omnia
parata, come si dice e quindi bisogna procedere.
La messa è iniziata dopo
le 20.00. Predico sull’amore di Dio per tutti gli uomini. Ci stiamo avvicinando
al mistero del Natale, mistero della solidarietà di Dio con tutti noi.
Tutto funziona bene fino
al momento dell’appello dei battezzandi. Sono in 43! Un buon numero. Mi sento
quasi di concorrere con S. Francesco Saverio... Ma nasce subito il problema tecnico
di metterli tutti in riga davanti all’altare. Il capo comunità chiama i
catecumeni con i nomi di battesimo, ma questi, che non sono ancora battezzati, non
sono abituati ad essere chiamati con nomi di santi. Lui chiama Giovanna, Paolo,
Stefano… ma nessuno si muove. Gli suggerisco di fare l’appello con i loro nomi
mentawaiani. Ma lui va avanti con il suo sistema. Dopo mezz’ora di procedure,
non proprio conformi alla ieraticità liturgica, si arriva alla costituzione
della nostra bella fila di battezzandi accompagnati da padrini e genitori. Una
coppia si è pure aggiunta all’ultimo, chiedendo il battesimo lì in chiesa,
visto che qualche minuto dopo dovrebbe anche sposarsi… Il capo comunità si era
dimenticato di aggiungerli alla lista dei candidati. Avranno fatto un po’ di
preparazione? Mi faccio la domanda, ma mi accontento di non darmi una risposta…
Mi accingo ad iniziare il
rito del battesimo, ormai un po’ innervosito da questa situazione complicata,
quando mi accorgo che ormai i banchi si sono svuotati quasi completamente. Solo
qualche persona vi rimane seduta. Tutta la cappella si è ormai riversata
davanti, essendo tutti o candidati al battesimo, o parenti, o padrini e madrine…
A saperlo prima… Bastava dire a tutti i presenti di farsi avanti, che avremmo
fatto più in fretta!
Per il resto tutto bene.
Tutti battezzati, tutti felici. E così anche per i matrimoni, alcuni di coppie con
prole che solo ora hanno chiesto di regolarizzare il loro legame.
Finiamo molto tardi. Stanchi
ma contenti.
C’è ancora qualche incombenza prima del riposo. Mi incontro ancora con i responsabili della comunità per sistemare gli ultimi dati incompleti di coloro che hanno ricevuto i sacramenti. Non è un’impresa facile perché i miei collaboratori non sono abituati ai dettagli burocratici. Alcuni di loro non sono evidentemente abituati a leggere e a scrivere. Cerco di comprendere le loro incolpevoli difficoltà e di non perdere la pazienza. Ci riesco solo parzialmente... Finalmente, all’1.30 posso andare a dormire, di gusto, sotto la mia zanzariera.
C’è ancora qualche incombenza prima del riposo. Mi incontro ancora con i responsabili della comunità per sistemare gli ultimi dati incompleti di coloro che hanno ricevuto i sacramenti. Non è un’impresa facile perché i miei collaboratori non sono abituati ai dettagli burocratici. Alcuni di loro non sono evidentemente abituati a leggere e a scrivere. Cerco di comprendere le loro incolpevoli difficoltà e di non perdere la pazienza. Ci riesco solo parzialmente... Finalmente, all’1.30 posso andare a dormire, di gusto, sotto la mia zanzariera.
Il giorno dopo, verso le
8, saluto tutti per ritornare a Siberut dove si sta tenendo un altro incontro
al quale è bene che io partecipi. Un giovane mi riaccompagna in moto fino a
Madobak, dove ero arrivato in barca il giorno precedente. Siamo a metà strada.
Lì scendo dalla moto, un po’ provato dalla lotta con i buchi della strada. A
quel punto penso di dare qualche soldo al mio accompagnatore per pagarsi le
sigarette, in segno di ringraziamento, ma lui rifiuta l’offerta. La cosa mi
stupisce un po’. Non sempre succede così. Ma apprezzo il gesto. Ci scambiamo
uno sguardo di intesa che, più di tante parole, dichiara che né io né lui stiamo
cercando un interesse personale.
Mi incammino verso
Siberut. C’è ancora un po’ di strada da fare. Ma cammino spedito, felice di
aver potuto fare la mia parte per servire le persone di Matotonan e ancor di
più per aver ricevuto questo delicato gesto di amore disinteressato.
A presto
Matteo Rebecchi
Muara Siberut
m
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