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GAMS INCONTRO DI PREGHIERA DI QUARESIMA 2016




Giovedì 18 febbraio alle 10,  in Casa Madre, c’è stato l’incontro di preghiera del tempo quaresimale tenuto da p. Ulisse Zanoletti  che è stato accolto con un fragoroso applauso da un bel numero di iscritte/i al nostro gruppo.
P. Ulisse ha iniziato ringraziandoci per la nostra bella presenza, segno anche dell’affetto che ci lega a lui. Ci ha confessato che è stato contento per l’occasione insperata di incontrarci ancora una volta e che  la nostra presenza è stata per lui un regalo.
Ha rimarcato che il motivo forte che ci ha riuniti è  la volontà  di pregare insieme, di metterci davanti al Signore per ascoltarlo umilmente come eravamo abituati a fare durante la sua presenza in mezzo a noi quando era rettore della teologia e nostro assistente e come vogliamo fare anche oggi. Il segreto della nostra vita è ascoltarLo. In questa nostra vita a volte  ingarbugliata la luce di Dio ci aiuta a capire.


Titolo dell’incontro:
VEDI QUESTA DONNA?

Lc 7, 36-50
Gesù Cristo è il volto della misericordia del Padre 


La preghiera del Salmo 135/136 ci dispone all’incontro con il Signore e con il suo volto misericordioso: Dio è misericordia e agisce sempre con misericordia.
Abbiamo posto i primi passi del nostro cammino quaresimale dentro quest’anno speciale dedicato da papa Francesco alla misericordia.
Cosa vuole Dio da noi? Qual è la sua volontà? Noi cristiani sappiamo ormai che la volontà di Dio è la misericordia… Gesù nel Vangelo ci ammonisce contrapponendo come già i profeti misericordia e sacrificio: «Andate a imparare che cosa significhi ‘Misericordia voglio, non sacrificio’. Non sono venuto a chiamare i giusti ma i peccatori» (Mt 9,13)…
         Se il tema della misericordia ci porta al centro del Vangelo è anche vero che la misericordia è scandalosa e ci scandalizza… Gesù, il volto misericordioso del Padre, si rifiuta di lapidare l’adultera… dice a Pietro di perdonare settanta volte sette… in casa di Simone il fariseo vede l’amore dove i “religiosi” vedono il peccato… Gesù davanti al peccato pone sempre la misericordia e mai una sentenza con l’esigenza di espiazione… Per Gesù, con il peccato non si infrange una legge, ma si ferisce una vita, ferita con il male subito e se ne disonora un’altra con il male commesso.
Meditiamo lo splendido testo (scandaloso) della peccatrice perdonata (Lc 7,36-50).















La piccola parabola che Gesù racconta a Simone è paragonabile a una perla dentro una conchiglia; essa ha la funzione di aprire gli occhi a Simone affinché comprenda che cosa sta avvenendo nella sua casa, sotto i suoi occhi…
Vv. 37-38 Una scena magnifica! Possiamo immaginarla visivamente e acusticamente
Chiediamoci: che cosa coglie Gesù in questa donna che Simone il fariseo, il giusto, vede semplicemente come peccatrice?... E’ il desiderio di questa donna di andare oltre se stessa…
Questa donna, che ha saputo che Gesù ama i peccatori, intuisce che accanto a Lui, può andare oltre se stessa, oltre ciò che gli altri vedono di lei… oltre ciò che lei stessa vede di se stessa…
Questo riguarda anche noi profondamente: la prima cosa che ci è richiesta in questa quaresima e per vivere l’anno giubilare della misericordia è vincere la tentazione e la pratica di classificare noi stessi e gli altri: santi e peccatori, giusti e ingiusti, regolari e irregolari, dei nostri e non dei nostri…
Anche noi, come la donna nella casa di Simone, abbiamo bisogno di poter sperare e credere che abbiamo ancora la possibilità di andare oltre noi stessi… Spesso facciamo l’esperienza della “fossilizzazione” spirituale di noi stessi, della paralisi … Viviamo quaresime, affrontiamo Anni Giubilari, varchiamo porte sante… ma nella nostra vita non cambia niente… siamo sempre noi stessi, costretti a confessare sempre le stesse cose…
La porta santa da varcare allora è la porta del nostro cuore; è quella soglia che varcata ci permette di riconoscere che sì, possiamo fare ancora qualcosa per noi e per gli altri… La Misericordia di Dio viene a dirci che noi non siamo identificabili con quello che facciamo e peggio ancora con quelli che sono i nostri peccati… Un rinnovato incontro con Gesù ci apre davvero la possibilità di fare un passo oltre noi stessi!
Il passo è rischioso… davvero vogliamo farlo?
 Vedendo la donna e i suoi gesti e soprattutto la reazione di Gesù, Simone pensa di essersi sbagliato: egli non è un profeta… se lo fosse saprebbe che ha che fare con una peccatrice…
Chi è il profeta? … chi è capace di vedere oltre e di vedere altro in se stesso e negli altriche vede oltre quello che si vede, che vede dentro i gesti qualcosa che va oltre i gesti.
Con il racconto della parabola Gesù smonta il modo con cui Simone legge e interpreta la realtà… Simone classifica: chi ha ragione e chi ha torto, chi è giusto e chi è peccatore, chi fa bene e chi fa male, chi è dentro e chi è fuori. Per il fariseo non esiste la differenza tra quello che la donna fa e ciò che questa donna è… è una peccatrice e basta!
Gesù dopo aver raccontato la parabola aggiunge rivolto a Simone: “Vedi questa donna?”. Proviamo a porci questa domanda guardando dentro di noi… Il primo passo per vivere la Quaresima e l’anno giubilare non è guardare gli altri con compassione ma guardare noi stessi chiedendoci se vediamo la persona che siamo o se in noi c’è ancora la speranza e il desiderio di camminare verso la persona che dobbiamo diventare, oltre noi stessi …
Gesù guarda sempre alle persone a partire dalla loro possibilità di cambiare, di crescere, di maturare, di andare oltre; noi non siamo i nostri errori, i nostri peccati, non ci identifichiamo con essi.

Cerchiamo lungo il silenzio quaresimale di chiederci: mi vedo? Mi guardo? Sono in grado di porre uno sguardo semplice, vero su quello che sono, su quello che sto diventando? Rendendomi contro che per accogliermi e aiutarmi a diventare ciò che sono chiamato a diventare ho bisogno della misericordia… Cioè di uno sguardo accogliente… di uno sguardo che mi permetta di vedere finalmente oltre me… Se non riusciamo a 
guardare oltre noi stessi non possiamo vedere altro da noi stessi…  


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